BERGAMO, LA CITTA’ CHE VOGLIAMO. LA CITTA’ CHE VUOI ANCHE TU. Naviga il tuo quartiere e ……

……. visto il grande successo per l’iniziativa “La Bergamo che noi vogliamo”, che tramite la compilazione di una cartolina permette a tutti i cittadini di proporre i propri progetti per una città più bella (in 48 ore sono state compilate più di 300 cartoline), ora puoi inviare anche sul blog il tuo suggerimento/commento cliccando QUI e compilando il form che verrà inviato al candidato Sindaco Tentorio.

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BERGAMO, LA CITTA’ CHE VOGLIAMO. LA CITTA’ CHE VUOI ANCHE TU. Naviga il tuo quartiere e ……ultima modifica: 2020-07-19T13:30:00+02:00da luxdal

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One Response to "BERGAMO, LA CITTA’ CHE VOGLIAMO. LA CITTA’ CHE VUOI ANCHE TU. Naviga il tuo quartiere e ……"

Giuliano scrive:

20 maggio 2009 alle 12:05

Il mio progetto per una città più bella -La Bergamo che ………..

-Vorrei un ceto politico non incline ad assecondare scelte imprenditoriali indifferenti alla qualità dello “sviluppo”. Un’ amministrazione che dimostri, nei fatti, di avere come obiettivo principale non un’espansione dissennata e non realmente finalizzata allo sviluppo della città. In sostanza che si approvino progetti e si costruisca non solo per costruire, senza i necessari servizi e senza tenere conto delle reali esigenze degli abitanti. Non c’è infatti un progetto autorizzato che non richiami nelle sue relazioni termini come qualità urbana, rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, sviluppo sostenibile. Eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti: grandi opere che impattano sul territorio con effetti devastanti, nuovi quartieri invivibili, che crescono senza controllo, difficoltà dei trasporti e inquinamento della città, riduzione e degrado dei territori agricoli e naturali. I danni “collaterali” non sono da meno, ovvero, squilibri sociali causati dalle migrazioni violente di manodopera a basso prezzo che fa strage dell’artigianato locale, conseguenti rigurgiti razzistici, peggioramento della qualità della vita per lo scadimento edilizio, aumento del traffico e distruzione del paesaggio.
Soldi ai soliti, crisi idem.

-Vorrei che alla strisciante deindustrializzazione, sia contrapposto un corroborante intervento di politica economica, avviando anche un processo di riconversione di certe produzioni ed investendo su ricerca e innovazione. Va invertita la tendenza alla deindustrializzazione degli ultimi anni, che ha colpito duramente la città, declassando la qualità dell’industria locale all’ambito di servizi commerciali di primo livello. E sempre sotto gli occhi di tutti avviene la proliferazione di super-ipermercati, banche, agenzie immobiliari, assicurazioni etc etc..perchè sono considerate le attività “pulite”. Il travaso di posti di lavoro dall’ambito industriale, fortemente sindacalizzato, a quello dei servizi, generalmente meno pagato e quasi per nulla sindacalizzato, ha accentuato le disparità sociali. I giovani sono i più esposti a questi cambiamenti.
Soldi ai soliti, crisi idem
Giuliano

Bergamo 20/05/09

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